Soluzione estetica del divenire e trauma esteso della percezione

Qualora, mossi da un impeto di orgoglio intellettuale, decidessimo di assolvere la maestà della ragione estetica, dinanzi al complesso devozionale dell'eccezione chiamata a determinarne la virtù, non dovremmo mai poter fare a meno di considerare la pertinenza traumatica che ogni facoltà percettiva, in qualità di componente estatica della conoscenza, continua a svolgere, proprio nei confronti di quel controverso e fortunato evolvere che, a distanza di milioni di anni, è ancora capace di riconoscere al merito dell'intenzione la potestà di un incipit decisionale a tutt'oggi privo di disponibilità emotive proprie, ovvero indissolubilmente legato, attento, finanche egemone, della pietà operosa, del genio mai gratuito, del divenire, quindi, come ci piace ammettere, oggetto del più libero confronto di quelle congiunture ambientali a cui la ragione stessa deve il suo prescindere.

                                                     Francesco Giovanni Sisinni

 Santa Maria Capua Vetere, sabato 20 maggio2017

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